Ansia






L’ansia è uno stato naturale di risposta fisiologica che il nostro organismo attiva per segnalarci una situazione di pericolo o di disagio. Il problema però sorge quando il livello di ansia sale notevolmente  e si manifesta con una certa  ripetitività in assenza di reali condizioni che ne giustifichino l’attivazione, pertanto ecco che, superata la soglia della normalità, la condizione richiede un intervento di valutazione ed una terapia adeguata.

Per cui è importante considerare lo stato di ansia sì come un campanello di allerta a fronte di un potenziale pericolo percepito, ma non per questo inteso come una immediata condizione negativa.

Ovviamente altra condizione è quando l’ansia è legata a particolari fobie quali ad esempio: claustrofobia, agorofobia, fobia sociale, aracnofobia, oppure il carico d’ansia è così alto sino a manifestarsi anche attraverso veri e propri attacchi di panico.

E’ opportuno tenere da conto che, nel contesto sociale, lavorativo, scolastico e famigliare, sono ricorrenti  manifestazioni di stati d’ansia che si attivano in condizioni di percezione di incapacità a far fronte ad un determinato compito: “ansia da prestazione”.

A prescindere dai contesti, in presenza di condizioni reali di stati d’ansia e/o attacchi di panico, la qualità della vita scende a livelli negativi e condiziona non solo il portatore del sintomo ma inficia e crea disagio anche in ambito sociale, lavorativo e relazionale.

Tale condizione richiede un ‘intervento mirato a capire ed interpretare le cause che generano l’ansia al fine di procedere con una terapia appropriata, necessaria per il contenimento e volta alla riduzione dell’ansia per ristabilirne il livello di normalità.